Storie e curiosità: l’arrivo del marchio Dr. Gibaud all’interno del commercio italiano

Storie e Curiosità: l’arrivo del marchio Dr. Gibaud all’interno del commercio italiano

OTR Ortopedia - Linea Ortho - Dr Gibaud - filiale di Catanzaro

La storia della nascita e dello sviluppo del marchio Dr. Gibaud ci ha particolarmente colpiti per la caparbietà, l’audacia intrinseca e la propensione alla ricerca del benessere offrendo sempre soluzioni migliorative espandendo il raggio d’azione e il riferimento ad un’altra tipologia di target, trasformandosi ed evolvendosi sempre a favore dei consumatori finali mantenendo e trovandosi supportata dal classico e tradizionale aspetto aziendale familiare che consente di detenere il potenziamento e la crescita tramandando l’attività da generazione in generazione.

La famiglia “Pichon” investe per l’apertura di una nuova azienda tessile intorno al 1890 in Francia, a Saint-Etienne. Il Dr. Gibaud è molto amico del titolare, condividono la passione della pesca e della caccia ed è proprio durante una battuta di pesca che nasce l’idea di creare la cintura elastica in lana per il trattamento del dolore nelle fasi acute di lombalgie, coliti e coliche renali.

 

In Italia il marchio nasce in coordinazione con l’azienda Dual Sanitaly, un’impresa piemontese a gestione familiare il cui fondatore è il Comm. Eugenio Audisio il quale, alla fine degli anni “40, colpito da una forte lombalgia nel corso di un viaggio in Francia, si reca in farmacia e qui acquista, seguendo il consiglio del farmacista, una cintura Gibaud. Così, casualmente e senza volerlo, si è ritrovato a testare l’efficacia e l’utilità del prodotto e, per questo motivo, ad avanzare la volontà di stringere una collaborazione con la casa madre francese. Il Comm. Audisio non stava portando in Italia solo un mero articolo commerciale dal quale tutti ne avrebbero tratto beneficio fisico, stava per rivoluzionare il concetto di benessere e salute anche introducendo questi prodotti all’interno di uno spazio farmaceutico, dando un nuovo volto, una nuova sfaccettatura, una nuova interpretazione che prima era solo potenziale adesso sarebbe diventata effettiva con questo slancio innovativo proponendo l’introduzione di un articolo tessile acquistabile presso una farmacia.

Nonostante il carattere innovativo dell’intenzione, la natura tessile dell’articolo lasciava un po’ di dubbi ai farmacisti, ma ciò non bloccò le aspettative né i desideri del Comm. Audisio, che iniziò a investire dando vita a varie campagne pubblicitarie quando fece capolino in Italia la tv così da garantirsi una fetta copiosa di pazienti che avrebbero richiesto essi stessi il prodotto in farmacia, tutto ciò venne incrementato nel corso degli anni Sessanta/Settanta, fino a giungere all’ascesa negli anni Novanta.

 

La dedizione al lavoro, la volontà di estendersi toccando ambiti che in altri modi non avrebbe raggiunto, ha spinto il produttore a modulare e modificare anche il processo di lavorazione dei prodotti, o meglio ad incrementarlo, a spingersi oltre cercando di ampliare gli orizzonti ed il target di riferimento, per questo motivo nasce la Linea Sport, inserita in chiave di supporto nel corso di un corretto allenamento, la Linea Ortho, con articoli presenti e di cui si può usufruire in chiave preventiva. Corsetti, busti, cavigliere e tutti i prodotti trattati rientrano sicuramente nella categoria che non solo lavora in maniera ottimale favorendo una ripresa più rapida, ma agisce anche in modo preventivo sul nostro corpo, sulla nostra postura. 

 

L’aerosolterapia in età pediatrica

OTR ORTOPEDIA - L'aerosolterapia in età pediatrica - BimboNeb

L’aerosolterapia in età pediatrica

OTR ORTOPEDIA - L'aerosolterapia in età pediatrica - BimboNeb

Attraverso l’ausilio del trattamento denominato per l’appunto “aerosolterapia” riusciamo a tenere pulite, fresche e libere le vie respiratorie, scongiurando le varie difficoltà alle quali possiamo incorrere nel corso della quotidianità.

Grazie all’ausilio dell’aerosol e degli accessori che permettono la trasformazione dei farmaci inseriti in nebbiolina leggera composta da piccole goccioline, riusciamo ad raggiungere i polmoni ed i bronchi una volta inalata.

Si tratta di una vera e propria terapia prescritta dal proprio medico curante ed è necessario seguire le sue indicazioni circa dosi quantitative e modalità d’uso, sebbene essa non possa chiaramente essere la risposta universale per qualsiasi tipologia di dolore/problematica che insorge e che interessa i polmoni e le suddette zone corporee.

È estremamente utile e vantaggiosa in caso di asma bronchiale, di laringite, di broncopolmonite e altre malattie dei polmoni.

Nel caso in cui la tosse sia causata da un broncospasmo, come succede nell’asma e nelle bronchiti asmatiche, l’aerosol è decisamente efficace perché porta il farmaco direttamente sulla superficie dei bronchi infiammati, ma in questo caso occorrerà utilizzare specifici farmaci broncodilatatori.

Effettivamente sono presenti in commercio diverse tipologie e modelli per l’aerosolterapia: dai più semplici a quelli più complessi in termini di utilizzo, ma la scelta dipende anche dal farmaco che bisogna somministrare, dalla rapidità d’azione e anche dall’età anagrafica del paziente di riferimento. 

Quello più semplice in termini di utilizzo è il nebulizzatore, il kit è formato da un’ampolla contenente il farmaco liquido, un compressore che influssi aria e trasforma il liquido in nebbiolina, un tubicino di gomma che lo collega agli accessori posizionati sulla bocca o sul naso del bambino (boccaglio, maschera facciale, forcelle nasali, ecc.), un sistema d’alimentazione a batteria o a rete elettrica per farlo funzionare.

I bambini non sempre riescono ad essere collaborativi, la loro vivacità, la loro dinamicità, tendono ad essere in qualche modo bloccate e limitate, ovviamente non hanno la propensione, la maturità di prestare attenzione, talvolta nutrono fastidio, paura già solo nel pensare alla somministrazione/terapia, soprattutto nei primi anni di vita, sebbene mamma e papà riescano in qualche modo a inserire parole di incoraggiamento e eventuali distrazioni al fine di garantire una celere guarigione.

Il bambino deve essere sereno, tranquillo, calmo, rilassato: solo così l’uso dell’apparecchio potrà essere ottimizzato al massimo, motivo per il quale essendoci bisogno di tempo per via di una somministrazione più ampia, si tende a dedicarsi ad altre attività durante la terapia. Così da evitare l’ascolto del ronzio (sebbene siano presenti in commercio anche aerosol silenziosi progettati per evitare questo gap) e distrarre il bambino.

Questa tipologia di farmaci dovrebbe essere somministrata quando il bambino è calmo e con un respiro tranquillo. Non è consigliata la somministrazione durante il sonno: durante il sonno la respirazione è superficiale e l’aerosol non arriverebbe alle diramazioni più piccole dell’albero bronchiale (i bronchioli).

 

In che modo possiamo aiutarti noi di OTR Ortopedia?

Oggi vogliamo trattare di “BimboNeb”, il cui design è stato ideato proprio per presentarsi in modo “amichevole” e giocoso nei riguardi del bambino: il sistema modulare per l’aerosolterapia.

Si tratta del primo apparecchio per aerosolterapia dotato di due diversi terminali per il trattamento differenziato delle alte e delle basse vie respiratorie.

BimboNeb è largamente usato in pediatria, sin dalle prime settimane di vita, essendo affidabile, sicuro e confortevole anche per i pazienti più piccoli a tutela della loro salute.

Cosa troviamo al suo interno? Abbiamo inserito un video nelle nostre piattaforme social: il KIT PERFECTA studiato specificatamente per il trattamento delle basse vie aeree dei pazienti più piccoli. E’ dotato di ampolla con maschera volumetrica che favorisce un elevato deposito bronchiale del farmaco nebulizzato. L’ampolla a doppio effetto Venturi garantisce un trattamento più veloce e funziona correttamente anche se inclinata e il RINOWASH ovvero la doccia nasale adatta ad ogni età e ben tollerata dai più piccini grazie al terminale morbido. Il pulsante per attivare l’erogazione è ergonomico e più confortevole. Il nuovo atomizzatore garantisce una maggiore rapidità e una sicura efficacia del trattamento delle vie aeree superiori.

Collaborazione con la Dott.ssa Martina Parente (nutrizionista/biologa)

OTR Ortopedia - Collaborazione con la Dott.ssa Martina Parente (nutrizionista/biologa)

Collaborazione con la

Dott.ssa Martina Parente

È estremamente importante adottare strategie ottimali al fine di evitare la nascita di una malattia, limitarne l’insorgenza, la gravità e un sostanziale peggioramento. La prevenzione primaria difatti consente la riduzione del rischio di sviluppare delle malattie eliminando i fattori alla loro base……💚✨
 
Che cos’è la 𝘽𝙞𝙤𝙞𝙢𝙥𝙚𝙙𝙚𝙣𝙯𝙞𝙤𝙢𝙚𝙩𝙧𝙞𝙖 (BIA)?
Si tratta di un esame di tipo bioelettrico, celere e non invasivo, utile per conoscere la composizione corporea di un soggetto e per valutarne lo stato nutrizionale.
Una tecnica a modello tricompartimentale: individua infatti la massa grassa corporea (FM) e la massa non grassa corporea (FFM), suddivisa in massa corporea extracellulare e tessuto metabolicamente attivo (ATM) o massa corporea cellulare (BCM).
 
Pubblichiamo queste immagini (con il consenso della paziente di riferimento) per sottolineare l’accuratezza e la precisione delle misurazioni effettuate dallo strumento utilizzato nonchè la professionalità della Dott.ssa, che in foto interpreta e spiega il grafico composto dai valori della BIA nati ed estratti dai risultati in relazione ai dati raccolti attraverso l’applicazione degli elettrodi.

La cosiddetta “ellissi di confidenza” permette di valutare e definire le tre zone così da indicarci anche il concreto stato di idratazione…
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Donazione _ Dipartimento Oncoematologico dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio

Donazione

𝘿𝙞𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙊𝙣𝙘𝙤𝙚𝙢𝙖𝙩𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙘𝙤

𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙊𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚 𝙋𝙪𝙜𝙡𝙞𝙚𝙨𝙚-𝘾𝙞𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤

I piccoli grandi gesti che fanno la differenza…💚✨
 
Alcune persone riescono a smuovere le corde emotive grazie ai loro pensieri colmi di umanità, di empatia, di sensibilità, di solidarietà. Purtroppo a volte rimangono solo dei meri pensieri, ma ieri abbiamo avuto concretezza di ciò che gli esseri umani siano in grado di compiere quando uniscono le loro forze, le loro volontà, la loro fratellanza. 🤝
 
E’ il caso dell’unione tra il 𝙎𝙞𝙜𝙣𝙤𝙧 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙤 𝙎𝙘𝙤𝙧𝙯𝙖𝙛𝙖𝙫𝙖 e le “𝙋𝙚𝙯𝙯𝙤𝙩𝙩𝙖𝙧𝙚” 𝙙𝙞 𝙋𝙚𝙣𝙩𝙤𝙣𝙚, un gruppo dedito al sociale, alla famiglia, alle tradizioni: la loro collaborazione, insieme alla Parrocchia di Simeri Crichi (CZ), della ProLoco dell’Avis e di altre Associazioni locali e la coordinazione della 𝘿𝙤𝙩𝙩.𝙨𝙨𝙖 𝙍𝙖𝙣𝙞𝙖 𝙊𝙧𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 e del marito, il 𝘿𝙤𝙩𝙩. 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙤 𝘾𝙞𝙩𝙧𝙞𝙣𝙞𝙩𝙞, ha dato frutto ad una 𝘿𝙤𝙣𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 di due poltrone e dieci aste mediche, donazione destinata ai 𝙥𝙖𝙯𝙞𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝘿𝙞𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙊𝙣𝙘𝙤𝙚𝙢𝙖𝙩𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙊𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚 𝙋𝙪𝙜𝙡𝙞𝙚𝙨𝙚-𝘾𝙞𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤.
La cerimonia, alla quale anche noi di OTR Ortopedia abbiamo avuto l’onore di partecipare in seguito alla consegna, si è tenuta ieri, giorno 8 marzo e hanno presenziato il Direttore Medico di Presidio “C. De Lellis” 𝘿𝙤𝙩𝙩. 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙤 𝙏𝙖𝙡𝙖𝙧𝙞𝙘𝙤, la Direttrice 𝘿𝙤𝙩𝙩.𝙨𝙨𝙖 𝙂𝙖𝙡𝙖𝙩𝙞, il Direttore sanitario Aziendale 𝘿𝙤𝙩𝙩. 𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣𝙞𝙤 𝙂𝙖𝙡𝙡𝙪𝙘𝙘𝙞.
 
“𝙎𝙞𝙞 𝙞𝙡 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙫𝙪𝙤𝙞 𝙫𝙚𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙣𝙚𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤”…🌟💚
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Piaghe da Decubito

Piaghe da Decubito - OTR Ortopedia

Piaghe da Decubito

Le piaghe da decubito sono delle superfici sulle quali si manifesta una reazione cutanea, un’ulcera, per via dell’insufficienza di flusso sanguigno causata da una pressione reiterata sulla zona. 

Inizialmente risultano essere aree di pelle arrossata. Le loro sembianze assumono un peggioramento nel decorso arrivando alla formazione di vesciche in un primo momento e a ferite aperte in seguito, il cui colore muta dal viola al marrone.

A volte il tessuto alla base dell’ulcera è coperto da pelle morta sul giallo, marrone o verde.

Piaghe da decubito - OTR ORTOPEDIA

Quali sono le cause?

Sono delle conseguenze che possono sopraggiungere per via di permanenze prolungate a letto (in caso di gravi malattie). Devono essere curate in modo opportuno al fine di evitare infezioni, anche serie. Altre condizioni a rischio sono l’uso prolungato di una carrozzella, l’impossibilità di effettuare determinati movimenti con alcune parti del corpo.

La compressione

Le ulcere tendono a formarsi intorno alle aree ossee. La riduzione o l’interruzione del flusso sanguigno per più di qualche ora fa morire la pelle, partendo dallo strato esterno (epidermide). La cute morta si deteriora e si espande una piaga aperta (ulcera). Per ovvi motivi alcune persone che non possono muoversi normalmente, corrono un rischio più elevato di sviluppare piaghe da decubito. A volte si formano su persone che oltre a non riuscire a muoversi, non riescono a avvertire il dolore causa mancanza di sensibilità su quel determinato tratto di pelle: solitamente il dolore spinge a cambiare posizione o a richiedere uno spostamento per sentirsi meglio.

La trazione

Si tratta dell’effetto dovuto alla “tiratura” della pelle, nel momento in cui una persona è collocata per esempio su un letto inclinato. La pelle, i muscoli, i tessuti sottocutanei vengono “tirati” verso il basso per via della gravità. Lo strato cutaneo continua comunque ad essere a contatto con la superficie esterna. In tal senso la trazione e la pressione diventano molto simili in termini di effetti e conseguenze scaturite sulla pelle.

La frizione

Si tratta dell’attrito creato dalla pelle, scontrandosi con i vestiti, con la biancheria da letto. Può portare alla formazione delle piaghe da decubito, peggiorare la situazione delle ferite già presenti, inoltre l’azione reiterata nel tempo potrebbe causare l’asportazione di alcuni strati di pelle presenti in superficie.

L’umidità

L’umidità rappresenta in realtà una “causa indiretta e collaterale”. Correlata alle altre infatti, può causare un aumento della frizione della pelle, soprattutto in caso di esposizione ad essa per un arco di tempo molto lungo, ad esempio a causa del contatto con sudore ed urina in caso di incontinenza.

Piaghe da decubito - OTR ORTOPEDIA

Suddivisione in quattro classi

Studio 1: la cute ha una colorazione rossa o rosea. In base al proprio corpo, alla reazione dello stesso, potrebbe essere percepita sulla zona di riferimento una sensazione di calore, di raffreddamento, di cedevolezza o al contrario mollezza, che farà più male rispetto alla pelle circostante.

Stadio 2: la piaga è poco ancora superficiale. La colorazione è sempre rossa/rosea. Si potrebbe incorrere ad una perdita di cute superficiale, con abrasioni o vesciche, talvolta entrambe.

Stadio 3: la piaga si estende sull’area a tal punto da non consentire la visibilità dello strato di pelle. La piaga è profonda quanto lo strato adiposo, ma non va ad intaccare muscoli ed ossa.

Stadio 4: la cute è del tutto scomparsa, i muscoli e le ossa sottostanti vengono intaccati.

Impossibilità di definire lo stadio

Ciò accade, come suggerisce difatti la terminologia stessa, quando la piaga è a tal punto marcata o “coperta” da non consentire ai medici di stabilire su che stadio la piaga stessa si trova. Per esempio quando sono avvolte da detriti o se si è creata una crosta molto spessa nella parte superiore…

Piaghe da decubito - OTR ORTOPEDIA

Prevenzione

La prevenzione viene concretizzata mantenendo una cura scrupolosa coloro che assistono il paziente… infermieri, aiutanti, familiari.

  • Spostamento della persona abituale e ripetuto
  • accortezza maggiore, cura ed igiene della pelle, andando a trattare le parti più esposte e lasciando la cute più asciutta possibile, cercando di effettuare dei tamponamenti sull’area ed evitando di sfregare con il panno
  • utilizzare materiali morbidi che possano in qualche modo fungere da protezione per le parti ossee maggiormente esposte, quindi talloni, gomiti, che sono più a contatto con altri “piani”, tipo le lenzuola
  • l’attività va incentivata il più possibile

Alcuni prodotti possono essere ottimali per la prevenzione della formazione delle piaghe da decubito…segui le nostre piattaforme social, avremo modo di presentarne le peculiarità degli articoli di riferimento! 

Epicondilite

Epicondilite - Gomito del tennista - OTR Ortopedia

Epincondilite

Cos’è l’epicondilite?

L’epicondilite è una patologia infiammatoria dolorosa. Quotidianamente conosciuta anche come “gomito del tennista” o anche “gomito del golfista”, provoca problematiche alla parte del corpo che interessa i tendini dell’avanbraccio collegati con la parte esterna del gomito (termine tecnico: epicondilio laterale, dal quale per l’appunto ne prende il nome).

Essa viene spesso provocata da un eccessivo sovraccarico funzionale del gomito (ecco perchè il rimando all’attività sportiva della figura del tennista e del golfista, ma anche a cuochi, manovali, imbianchini…): l’azione reiterata nel tempo, l’uso continuativo e rapido del gomito diventa il motivo principale che porta al sorgere dell’infiammazione e del dolore.

È una patologia che si presenta con l’infiammazione dei tendini, situati a lato del gomito, che si inseriscono nell’epicondilo. L’epicondilite è uno stato infiammatorio doloroso e degenerativo che, se non adeguatamente trattato, può diventare un disturbo cronico invalidante.

Se sottostimato, potrebbe inizialmente essere confuso con una semplice contusione, ma i microtraumi ripetuti causano una tendinopatia di origine meccanica ad andamento progressivo. Se non curata, l’epicondilite cronica porta il tendine infiammato ad irrigidirsi, arrivando ad impedire il corretto allungamento dei muscoli che muovono avambraccio, polso e mano.

Epicondilite - Gomito del tennista - OTR Ortopedia

Con quale sintomologia si presenta?
I sintomi di riferimento hanno un’insorgenza molto graduale e lenta, ecco perchè talvolta inizialmente viene sottovalutata: percezione di dolore lungo il gomito, che tende ad aumentare nel momento di distensione del braccio, della mano o in caso di rotazione del polso.

Capire prontamente di cosa si tratta è fondamentale al fine di intervenire in modo istantaneo: un percorso preventivo potrebbe essere conclamato nella risoluzione drastica del problema, impedendo quindi in qualche modo l’ingresso in uno stadio peggiorativo.

La parte eventualmente trascurata potrebb accusare:

  • gonfiore ed arrossamento
  • calore al tatto
  • borsite
  • creazione di liquido interno che porta alla tumefazione della zona
  • perdita di forza
  • braccio debole a livello percettivo
  • difficoltà a distendere in modo completo il braccio
  • difficoltà a distendere in modo completo la mano
  • difficoltà a ruotare il polso
  • la zona infiammata potrebbe espendersi ed irradiarsi andando ad intaccare le dita delle mani

    Ciò potrebbe rendere invalidante la persona nelle azioni minimali della quotidianità: prendere in braccio un bambino, fare la spesa, prescindendo dalla peculiarità, dalla difficoltà, dalla velocità, dalla semplicità del gesto, in quanto qualsiasi gesto, seppure leggero, avrà un impatto deleterio e sarà considerato estremamente brusco.
OTR Ortopedia - Epicondilite - gomito del tennista

Con un’eventuale infiammazione già in itinere diventa estremamente necessario lasciar riposare l’arto, iniziare a prestare maggiore attenzione eliminando le sollecitazioni e riducendo al minimo i movimenti, fino al recupero “spontaneo” e “naturale”. In media occorrono dalle due alle tre settimane di riposo. In questa fase, il medico potrebbe prescrivere una terapia conservativa, indicando se necessario l’assunzione di farmaci analgesici al fine di concedere una riduzione del dolore e antinfiammatori.

Il medico di riferimento potrebbe ritenere ottimale optare per altri trattamenti, quali per esempio infiltrazioni di cortisone, acido ialuronico, concentrati piastrinici. Raramente si sceglie di passare direttamente ad un intervento chirurgico: l’infiammazione dei tenditi può essere trattata anche senza ricorrere a un determinato tipo di opzioni considerate invasive.

 

È possibile prevenire o curare l’epicondilite?
Questa patologia può colpire tutti coloro che per sport o per lavoro sono costretti a piegare con ripetitività e continuità il gomito.

Come strumento di prevenzione per questa infiammazione è possibile trovare in commercio dei tutori a compressione antalgica, anche chiamati bracciali per epicondilite, da posizionare sull’avambraccio. Meglio se associati ad una buona fisioterapia che aiuti il paziente ad acquisire una postura corretta nei movimenti, così da ridurre il rischio di insorgenza dell’epicondilite in seguito alla propria attività.

Disclaimer

Le informazioni contenute in questo articolo non sono consigli medici e hanno carattere esclusivamente divulgativo.
Tali informazioni non intendono sostituire il rapporto tra medico, o professionista sanitario, e paziente.
Vi invitiamo a rivolgervi sempre al vostro medico di fiducia e/o allo specialista per la prescrizione di farmaci e/o terapie specifiche.