La comodità del Letto elettrico elevabile

Sembra infondato come concetto, ma un letto non solo comodo ma anche “ottimizzato ad hoc”, appositamente per le esigenze di coloro che ne usufruiscono, è alla base di una degenza quanto meno più piacevole. Il letto giusto potrebbe garantire meno intensità al mal di schiena che i nostri nonni accusano proprio per via della classica e costante posizione sdraiata adottata per un lungo periodo; il letto giusto potrebbe favorire quella parvenza di indipendenza, molto importante per l’umore e la psiche delle persone non totalmente autosufficienti; il letto giusto potrebbe agevolare le movenze e le attività di sussistenza, nelle operazioni offerte dalle persone che si prendono cura di essi. 

I letti elevabili sono fruibile in particolare negli ospedali, nelle case di riposo, ma il comfort di averlo a casa permettendo alla persone che si riposa di essere tra le mura della propria dimora risulta essere sempre più ricercato e conclamato sia per una questione di rassicurante tepore avvertito dall’anziano trovandosi nella propria abitazione, sia per una maggiore praticità potenzialmente adottata da coloro che lo circondano (qui in OTR Ortopedia è possibile anche noleggiarlo).

Avvertito dall’anziano, così come da coloro che hanno subito interventi chirurgici di una certa importanza e sono costretti a letto per favorire una ripresa più rapida, dalle persone con disabilità, da chi non è efficiente nella conduzione dei movimenti.

Cosa si intende precisamente per letti elevabili? Sono tutti quei letti in grado di far cambiare con molta dimestichezza la posizione della persona che si trova su di esso, con più facilità ed immediatezza possibile, al minimo sforzo, opponendosi quindi anche all’eventuale pericolo dell’insorgere delle piaghe da decubito.

Anche la loro forma ed i materiali che li compongono sono ottimizzati per una buona ripresa: la struttura in legno infatti, grazie al potere della percezione, fa avvertire un ambiente accogliente, la rete di metallo invece è molto resistente al peso talvolta corposo dei pazienti e ciò assicura l’evitare di logorare la parte inferiore, sede del motore che predispone i movimenti.

Oltre al sistema elettrico, alcuni letti sono caratterizzati dal sistema manuale. Mentre i letti elevabili elettrici possiedono per l’appunto il motore guidato e comandato dai pulsanti presenti sul telecomando (ed i comandi variano in quantità in relazione alle varie funzioni accessoriali che ogni letto possiede di fabbrica), i letti elevabili manuali possiedono una oppure due manovelle alla nella parte davanti del letto, ruotando questa manovella si favorisce l’innalzamento o l’abbassamento della rete quindi del materasso, così come (in caso di due manovelle) l’alzamento della schiena o delle gambe.

Anche la parte conviviale di un pranzo senza dover sottostare a rigide manovre scomposte e coordinate viene rinvigorita.

Per quanto concerne la parte accessoriale, sicuramente le sponde di contenimento risultano essere un accessorio estremamente utile, il paziente e i propri cari sono consapevoli di quanto egli sia al sicuro, sarà impossibile cadere nel corso dello stato di dormiveglia o durante il riposo pomeridiano; le rotelle piroettanti ed anche i freni associati: un plus che ancora di più favorisce gli spostamenti; il triangolo alza persone, che funge da appoggio per il paziente nel tentativo di alzarsi o posizionarsi meglio.

 

Aerosolterapia: Procedura d’azione della terapia inalatoria

L’autunno preannuncia l’arrivo di correlati cambiamenti climatici, di indecisione nella scelta dell’outfit e con essi talvolta anche il nostro stato di salute subisce delle variazioni proprio a causa di tali sbalzi di temperatura repentini e dell’aver indossato un outfit poco adatto ai gradi determinanti.
Questa stagione porta quindi con sé i primi strascichi problematici alle vie respiratorie, sta a noi portare avanti un approccio preventivo in relazione all’abbassamento non solo delle temperature ma anche delle difese immunitarie.
Uno degli strumenti più utilizzati in questo periodo è proprio l’aerosol: un apparecchio medicale ottimo per la cura di patologie alle vie aeree, dal potere estremamente rigenerante nonché efficace considerata l’assunzione dei medicinali nella loro interezza. Il suo funzionamento garantisce la produzione della dispersione di una soluzione in un mezzo gassoso, consente quindi la riduzione dei farmaci allo stato liquido in piccolissime particelle.

Oggi vogliamo riassumere il processo scientifico che si cela dietro l’aerosolterapia.

La Nebulizzazione consente ad una soluzione il passaggio da uno stato liquido ad uno gassoso: generando delle minuscole particelle altrimenti visibili sotto forma di impercettibili gocce per poi raggiungere la fase di evaporazione.

Nel suddetto caso, la soluzione nebulizzata, la quale contiene il farmaco, attraversa le vie aeree e viene assorbita molto rapidamente per via dell’estensione dell’epitelio alveolare e delle membrane mucose del tratto superiore dell’apparato respiratorio.

Quest’ultimo è formato da: cavità nasali, bocca, faringe, nasofaringe, laringe. Il tratto inferiore dell’apparato respiratorio è invece formato da trachea, bronchi, bronchioli, polmoni, diaframma intercostale (muscoli respiratori).

 

La terapia per via aerosolica viene riconosciuta come la soluzione più efficace nel trattamento delle patologie delle basse vie respiratorie.

Ci sono quindi due fattori che implicano con concretezza la rapidità di assorbimento a livello polmonare consequenziale all’inserimento del farmaco nel nebulizzatore: l’estensione e la sottigliezza dell’epitelio alveolare, dettagli che stanno alla base del processo. 🧐🧐🧐
Quando si parla di epitelio ci si riferisce sostanzialmente di cellule, quindi per esempio anche la pelle ha il suo epitelio, cambiano semplicemente il tipo di cellule che lo compongono squamose, ciliate (quelle nasali), etc… così allo stesso modo è presente l’epitelio del tessuto polmonare, tali cellule sono molto molto sottili, in più il tappeto, come appunto accennavamo, è molto esteso quindi i gas lo attraversano subito e l’assorbimento è rapido così come il passaggio al sangue. 🧑‍⚕️🧑‍⚕️🧑‍⚕️
Un approfondimento: i gas dell’anestesia sono un esempio lampante, proprio per questo ci si addormenta subito… Gli anestetici in particolare agiscono molto in fretta non solo per questa sottigliezza delle pareti, ma anche perché la membrana, essendo di natura lipidica, viene attraversata velocemente dalle sostanze liposolubili, ergo tanto più il farmaco è liposolubile tanto più attraverserà più facilmente e velocemente la barriera, la membrana…
 
L’arrivo autunnale sancisce anche il procedere del percorso scolastico e il caldo/freddo all’entrata ed all’uscita da scuola può causare malesseri ai nostri piccoli, i quali sono sempre un po’ restii di fronte all’assunzione di quei farmaci dal cattivo gusto e ci invitano a premunirci di succhi di frutta pronti ad essere bevuti in seguito al medicinale per coprirne il sapore.
La medesima dinamica accade con l’aerosolterapia, complici anche da un lato la loro vivacità e la noia nello stare attenti al fine di adagiare perfettamente sul viso la mascherina, tenerla in modo consono così da non disperdere la soluzione nell’aria e rendere vano e sterile il trattamento, e dall’altro lato il classico rumore fastidioso che alcuni non riescono minimamente a tollerare.
Ma oggi, con l’invenzione dei nuovi aerosol di ultima generazione nati appositamente per i nostri bambini, si può in qualche modo ovviare a questa tipologia di problemi. Chiaramente gli elementi che compongono l’attrezzatura non sono cambiati: ampolla, tubo e mascherina sono difatti le costanti, ma le variabili renderanno questa formula più “invitante”, “appetibile” ed ottimizzata proprio per tuo figlio!!! Il design della strumentazione e i dettagli disegnati faranno percepire rilassamento e trasmetteranno tranquillità al tuo bambino, che vivrà il trattamento come un gioco proprio perché presentato in queste sembianze.
A quanto pare, oltre all’occhio, anche l’udito vuole la sua parte! E gli aerosol ad ultrasuoni risultano essere non solo silenziosissimi ma anche molto rapidi, nel post di ieri vi abbiamo mostrato alcuni modelli. In generale, possiamo classificarli in delle grandi famiglie: gli aerosol cosiddetti “a membrana”, che svolgono un iter un po’ più lento e rumoroso, e gli aerosol “pneumatici” o a “pistone”, ideali per coloro che prediligono l’ottimizzazione del tempo e programmano i movimenti da scandire nel corso della giornata…ed altri ancora!

Come prevenire l’Epicondilite?

Sai cosa si intende con la dicitura “gomito del tennista”?
Questa espressione, medicalmente detta “epicondilite”, solitamente è ricollegata ad un importante sforzo e sovraccarico del gomito che porta ad “un’infiammazione” del tendine (la parte che unisce il muscolo e l’osso) con un consequenziale dolore molto acuto, sia al tatto (per esempio quando si vuole prendere un oggetto) che alla pressione (nel momento in cui vengono effettuati movimenti ripetitivi con la medesima parte del corpo in questione, i quali a loro volta garantiscono anche l’estensione delle dita che compongono la mano e del polso).
Gli individui più propensi a soffrirne sono statisticamente coloro che per via dello svolgimento di determinate attività sportive (come appunto il tennis) o lavorative (per esempio i classici lavori d’ufficio o al computer) mantengono in tensione i muscoli interessati di cui sopra.
È un disturbo comune, una patologia degenerativa, talvolta il mero riposo dell’arto non è di sollievo, per questo offriamo i prodotti giusti per prevenire eventuali rapidi peggioramenti protratti nel corso del tempo!
La nostra azienda infatti tratta anche la linea dr Gibaud sport: i prodotti che offre possono essere utilizzati in maniera preventiva…oltre che curativa!
certo, è fuorviante associare l’epicondilite solo ed esclusivamente all’attività sportiva, nel suddetto caso al tennis, ma i movimenti che il tennista effettua nel corso dei vari set lo rendono più predisposto a tale infiammazione:
– sbagliata interpretazione del gesto tecnico che provoca tensione sulla parte interessata
– utilizzo di racchette troppo rigide o, al contrario, troppo leggere, con corde troppo tese
– impugnatura troppo grande o troppo piccola delle racchette
– sviluppo del match in superfici bagnate, lisce, che portano i muscoli alla contrazione. 
Come dicevamo inizialmente, sarebbe estremamente riduttivo collegarlo ad una singola categoria, basti pensare che l’infiammazione può avvenire anche per i seguenti motivi:
– un piatto o un bicchiere sollevato in maniera brusca
– l’acqua versata tenendo una bottiglia o una caraffa, che porta allo sforzo del gomito
– una semplice stretta di mano
– l’apertura di una serratura
– strizzare un asciugamano bagnato.
Premiamoci con gli atti di prevenzione!
Il tuo benessere conta, per questo motivo ci preme sottolineare l’esistenza di un piccolo accessorio che può fare la differenza nel corso degli esercizi che andrai a svolgere! A volte utilizzare determinati prodotti aggiuntivi può arrecare fastidio, irritazione, deconcentrazione dalla serie da intraprendere, ma i prodotti della linea Gibaud sono così comodi da essere impercettibili ed allo stesso tempo funzionali!
L’elastico presente sul tessuto ha una funzione compressiva proprio per facilitare il miglioramento della circolazione del sangue, esercitare una certa pressione sugli arti è la chiave di volta dell’articolo.
Spesso capita che una calza, un bracciale, un qualsiasi altro tipo di prodotto di stoffa, scivoli via, tendi ad abbassarsi, in tal caso il silicone che compone l’elastico crea una sorta di attrito che permette la tenuta esattamente della posizione in cui lo abbiamo inserito!
È realizzato in tessuto in fibra tencel, quindi superecologico! Come? Per la sua produzione (derivante per esempio da eucalipto o faggio) non vengono utilizzati i classici modi tradizionali, bensì altre tecnologie moderne e sostenibili che garantiscono quindi l’uso di solventi non deleteri per l’ambiente possibilmente privi di processi di estrazioni chimiche ergo anche riciclabili.
Lo sai inoltre che viene facilitata l’esecuzione della propriocezione?? La propriocezione costituisce una serie di esercizi che creano mancanza di equilibrio, con lo scopo di amplificare i riflessi, di riattivare i muscoli in modo celere.
Insomma… Tonificare e mantenersi in forma non è mai stato così semplice!

Intervista ad Adolfo Paolino D’Angerio

adolfo paolino d'angerio

Adolfo: un ospite speciale per noi dell’OTR, un amico, una persona piena di vita, una ricca libreria di cultura e aneddoti che abbiamo avuto il piacere di intervistare. 

Adolfo ci ha parlato un po’ di lui, del modo in cui la tecnologia e gli ausili siano stati in grado di migliorare la qualità della sua vita, garantendo maggiore indipendenza e possibilità di spostamento istantaneamente. Ci ha confidato la sua passione più grande che non ha mai smesso di coltivare…
Grazie Adolfo per la tua disponibilità, per la tua preziosa compagnia e per aver condiviso con noi la tua storia!!!
Ciò che notate agganciato alla carrozzina è un BATEC. Si tratta di un ruotino motorizzato che consente la trasformazione di una semplice carrozzina standard superleggera in un triciclo con il quale poter percorrere la strada, estremamente funzionale anche per le salite e per le discese (e con la collaborazione di Adolfo ve lo mostreremo!). E’ formato da un componente adattabile a qualsiasi tipologia di sedia e di tubo.
Per garantire sicurezza, stabilità e agevolezza nei percorsi stradali, sono presenti le ruote ammortizzate SOFTWHEEL: con lo scopo di filtrare e minimizzare colpi, scossoni e vibrazioni tipici. Caratteristica degna di nota è sicuramente l’alternanza dei materiali: per ovvi motivi infatti il cerchione delle ruote è molto resistente e rigido di contro invece alle sospensioni e al mozzo che si comprimono proprio per urti ed ostacoli.
La carrozzina invece è una Kuschall K-series personalizzata fatta su misura, pronta per adattarsi perfettamente alla persona in relazione alle varie esigenze.
Sono tutti prodotti che noi trattiamo, per i quali garantiamo assistenza e che potete provare!!!

Fasi di creazione delle Calzature su Misura – Calzatura ultimata

Una volta cuciti i vari componenti dalla nostra abile sarta presente nei nostri laboratori, giungiamo alla parte conclusiva chiudendo quindi il ciclo ed arrivando alla creazione del prodotto finito.

Si parte dalla continuazione dell’unione, della rifinitura dei componenti, quindi tramezza, suola, guardolo, i vari strati del tacco in base alla personalizzazione richiesta e alla problematica sopraggiunta.

Più precisamente, la “tramezza” assume questa connotazione proprio per il posto in cui viene collocata dal nostro calzolaio ovvero tra la suola e la soletta, a livello di materiale è solitamente di pelle, ma in un certo senso modellabile al fine di garantire comodità ai nostri piedi.

La suola della scarpa, come di conoscenza comune, è la parte inferiore della scarpa, quella parte importantissima che sta a diretto contatto con la strada e funge da protezione per la pianta del piede.

Il guardolo invece costituisce una striscia di gomma oppure di cuoio all’interno della scarpa. Essa viene inserita tra la tomaia e la suola con lo scopo di rinforzo.

Nei nostri laboratori, il montaggio avviene in maniera manuale: i chiodi servono per garantire una certa tensione e pressione, così la colla applicata si asciuga e con il martello ci aiutiamo a spalmare, distendere al meglio la colla evitando eventuali “pieghe” sulla pelle della scarpa stessa.

Procedendo per gradi, avviene prima l’inchiodatura della tramezza, poi la pinzatura quindi il montaggio concreto della scarpa, che consente il naturale modellare della tomaia. In questo l’attrezzatura, dai chiodi in metallo alle tenaglie, gioca un ruolo fondamentale al fine di assecondare un certo dinamismo. che rispecchi quello della forma. 

Il martello viene utilizzato per applicare con più aderenza la tomaia e fissarla, apportando stabilità e solidità alla forma.

Il risultato finale è l’ottenimento di una calzatura unica, su misura, quindi personalizzata ed impossibile da riprodurre nuovamente allo stesso modo proprio perché fatta a mano, resistente nel tempo e sicuramente comoda.

Non ci resta che mostrare con grande orgoglio e immenso vanto le nostre calzature. Motivo di orgoglio e di vanto non solo per le considerevoli ore di lavorazione investite ma anche per la proficua abilità richiesta nella creazione delle calzature che ci porta ad essere inevitabilmente meticolosi: dall’assicurarsi della sintonia dei tacchi, alla garanzia di uguaglianza tra la scarpa destra e la sinistra, fattori talvolta messi in secondo piano o meglio dati per scontato.

La parte conclusiva è il finissaggio, che consiste nella rifinitura dei vari ritocchi da ultimare.

Fasi di creazione delle Calzature su Misura – Scarnitura e Giuntatura

Oggi vi porteremo con noi nella sezione cucito dei nostri laboratori, vi mostreremo le mani della nostra capace orlatrice, della nostra preparata sarta, alle prese con i processi che tecnicamente vengono definiti “scarnitura” e “giuntatura”, le fasi che susseguono quella dell’incisione e del taglio della pelle.

Far scorrere i bordi della tomaia nella nostra tradizionale smussatrice/scarnitrice, permette la loro “bisellatura” così da apportare una riduzione allo spessore degli stessi. Rendere la pelle (o altro materiale di cui si usufruisce per la composizione della tomaia e della fodera) più sottile è un processo essenziale in quanto in caso contrario l’eccessiva grandezza del cuoio potrebbe compromettere la comodità e la vestibilità della scarpa.

Tra l’altro è necessario considerare e vagliare ogni piccolo millimetro in quanto ogni parte deve essere della stessa dimensione, del medesimo spessore, per poi essere preparati al loro assemblaggio.

Lo sapevi che statisticamente il numero di procedimenti che vengono messi in atto per plasmare una scarpa è pari a circa 200 operazioni??
Un lavoro artigianale compiuto ad hoc, un lavoro composto da passaggi che talvolta hanno l’obbligo di ripetersi!!!
Chiaramente leggendo non si possono percepire in modo netto le ore ed ore di lavoro intervallati e dilatati nel corso di più giorni, non lasciatevi ingannare dai tagli nel video!!!

Per noi è estremamente soddisfacente raggiungere la consapevolezza che le scarpe su misura indossate dai nostri clienti siano frutto di considerevoli movimenti artigianali effettuati a più mani che vanno ad intrecciarsi abilmente tra loro, dalla scelta dei materiali, del tipo di pelli da adoperare alla rifinitura finale, e chi compie tali movimenti deve chiaramente metterci del suo.
Riflettevamo appunto sulle doti innate di ogni nostro dipendente: la meticolosità, l’attenzione, la precisione, la pazienza, l’accortezza volte ed affinate appunto per assicurare il prodotto finito ideale.

Fasi di creazione delle Calzature su Misura – Modello e Sviluppo

L’immensità delle nostre pareti: metaforicamente il nostro personale ponte Milvio.
Ci riferiamo ai muri della sede legale sita a Simeri Crichi e alle forme prese su misura e appese sugli stessi. Le forme sono i nostri lucchetti del ponte, come simbolo del grande valore e dell’unicità di ogni nostro paziente: dietro ogni lucchetto c’è una storia, dietro ogni forma una possibilità, un miglioramento della qualità della vita, un vostro sorriso ricevuto con cordialità.

Ma a cosa servono tutte queste forme? Vengono utilizzate per la creazione di scarpe su misura, un’operazione estremamente complessa, ma non per i nostri abili esperti del settore che, con occhio attento e mani preparate e salde, lavorano con molta cura e accortezza al servizio dei bisogni dei nostri clienti.

Esse rappresentano una parte concreta del raccolto seminato in tutti questi 40 anni di esperienza, un ricordo di tutte quelle persone a cui abbiamo realmente migliorato la qualità della vita, un retaggio di storie, imprevisti, problematiche di vario genere che voi avete scelto di condividere con noi e di accettare il nostro contributo, il nostro aiuto e noi non possiamo che esserne immensamente grati.

Da dove si parte precisamente? Sembrano esserci così tante fasi concatenate che dal di fuori viene difficile sbrogliare la matassa arrivando alla parte iniziale del gomitolo.
La procedura si scandisce nell’osservazione della forma in tutta la sua interezza, sembra banale e quasi ovvio come passaggio iniziale, ma serve sostanzialmente per visualizzare mentalmente in anticipo la struttura che avrà la scarpa coordinando le sue misure. Per poi procedere con la stesura del modello e del suo sviluppo.
Una figura professionale ibrida tra uno stilista che effettua lo schizzo, un modellista tecnico di calzature che riproduce il prototipo da comporre, un artigiano che produce il tutto interamente a mano, un calzolaio che si destreggia tra gli strumenti al fine di garantire una progettazione ottimale del modello finale.

Ogni piccolo tassello della scarpa, richiederà il materiale più consono: da quello usato per la parte interna che deve garantire una certa comodità dovendo poggiare il piede, alla pelle per l’involucro esterno, al tramezzo (che è una striscia di cuoio posta tra la suola interna e l’esterno).

Gli stessi componenti richiederanno necessariamente anche un accessorio diverso da utilizzare per la loro lavorazione: taglierini appositi, a coltellini di precisione, punteruolo da cucito…
Una volta stilato il progetto, il modello è pronto per essere riportato e realizzato!!! 

Come potete notare nel video, la seconda fase del processo di strutturazione dello scheletro di una calzatura è molto pratica: si tratta della traslazione del progetto dalla carta al materiale, lo sviluppo concreto quindi del modello per poi passare all’incisione dello stesso.
Successivamente quindi bisognerà tagliare l’intera composizione a mano assicurandosi che ogni pezzo corrisponda al modello, tenendo quest’ultimo come punto di riferimento e considerando alcuni centimetri da lasciare per favorire la parte che concerne la cucitura, altrimenti definita orlatura, che richiede meticolosità e pazienza (ne parleremo in seguito, quando tratteremo della seconda fase del processo di creazione della calzatura fatta su misura).
Le componenti della scarpa iniziano a definirsi in modo chiaro: la tomaia e la fodera.

La tomaia è la sezione superiore di una calzatura, si può dire che ricopre ed avvolge tutto il piede.
Il suo taglio richiede professionalità e meticolosità. I movimenti vengono effettuati in modo corretto da estimatori dei materiali utilizzati, da conoscitori del settore che portano con sé un bagaglio pieno di anni di esperienza. E noi ci ritroviamo ad abbracciare questa consapevolezza di avere dei laboratori popolati da persone professionali, fidate, precise, preparate, impeccabili.
È importante valutare ogni singolo dettaglio così da non rischiare di rovinare il materiale ed essere costretti in qualche modo a scartarlo e ripartire con il procedimento. Bisogna tenere in considerazione la sua “elasticità” e far sì che garantisca una sorta di “allungamento” o meglio flessibilità, per acconsentire il suo tirare plasmandolo su tutta la superficie ed allo stesso tempo il suo adattarsi perfettamente alle forme della scarpa che si sta creando.

La fodera è l’imbottitura, la parte interna.
Essa può essere più pesante per garantire una maggior intensità di calore, come difatti accade con le scarpe invernali, o più leggera e traspirabile, per quelle estive.
E’ situata sotto la tomaia, deve essere più impercettibile possibile a livello di spessore in modo da assicurare comodità al piede, dato che tra l’altro è l’unica parte che, per quanto possa essere “invisibile”, sta realmente a contatto con il nostro piede.
Generalmente è il plus che in qualche modo protegge la tomaia, nel senso che in assenza della fodera si potrebbe incorrere nella deformazione della tomaia stessa distorcendo la struttura della scarpa. Funge da sostegno.

…e non è chiaramente finita qui: presto un nuovo articolo sulle altri fasi!!!

Mano Mioelettrica Transcarpale

I bambini scrutano con i loro occhi sfumature e colori nuovi, esplorare il mondo, conoscere ogni sfaccettatura di esso con curiosità e domande è insito in loro.
Sistema di protesizzazione con mano mioelettrica Ottobock per bambini: per andare oltre la percezione dell’ambiente circoscritto consentendo la concretezza attraverso il tatto.

L’apparato locomotore umano ha alla base le nostre mani, un elemento imprescindibile dal momento che tra l’altro sono essenziali nello svolgere determinate nonché numerose funzioni costanti nella nostra quotidianità.

In seguito ad un’amputazione, molto spesso ci capita di ricevere delle domande frequenti, tra cui quella dell’ottenimento della certezza che l’apprendimento nell’utilizzo della mano protesica sia facile, immediato e pronto in modo tale da riuscire a mettere in porto numerose attività e movimenti per quanto possibile in modo naturale.

Questo è ciò che accade con un minimo di terapia (facilità, controllo, utilizzo in modo spontaneo) con la mano transcarpale, la quale è dotata di unità di comando DMC plus e, come si può notare nel video sovrastante, la forza e la velocità di presa sono controllate in modo naturale in base ai segnali muscolari che vengono compiuti di riflesso anche dall’altra mano. Le due funzioni si adeguano automaticamente al segnale mutato quando varia l’intensità del segnale muscolare.

La mano mioelettrica reagisce in modo istantaneo ed è anche dotata di un meccanismo di sicurezza esclusivo. Tale meccanismo garantisce una presa salda, nel caso per esempio di un oggetto, e viene allentata solo in seguito alla generazione di un segnale muscolare elevato così da evitare una caduta non voluta dell’oggetto.

Dismetria d’Arto Inferiore – Come risolvere?

In cosa consiste la DISMETRIA degli arti inferiori ed in che modo OTR Ortopedia può garantire la risoluzione della stessa? 

Ci troviamo di fronte ad una dismetria nel momento in cui la lunghezza delle gambe di una persona non è uguale, ma presenta una differenza in termini per l’appunto di centimetri. Mantenendoci su una linea molto generale, possiamo asserire che esistono due tipologie di dismetrie: quella apparente (in cui notiamo solo una sorta di rientranza/ritiro del muscolo) e quella reale e conclamata.

Per quanto concerne la dismetria reale, essa può essere scaturita sia da una questione congenita, derivante quindi da un fattore genetico, che solitamente si manifesta in tenera età e si risolve spontaneamente con la crescita e lo sviluppo, la differenza è così minimale che a livello di postura, salute e benessere non si riscontrano danni consistenti (sebbene sia comunque consigliato agire nell’immediato per un fattore preventivo, per cui talvolta risulta preferibile ricorrere a specifiche terapie o ortesi), quest’ultima tipologia viene anche detta eterotomia, sia da una conseguenza ad un’asimmetria lombare, o ancora corrisponde ad un lascito consequenziale ad un intervento al femore, come nel caso della nostra paziente.

Cosa implica in termini di postura e di dolenza diagnosticare una dismetria? Come figura nell’immagine presente alla vostra destra, le conseguenze con le quali fare i conti sono principalmente la presenza di una spalla tenuta più bassa dal lato in cui la gamba è più lunga, valgismo del ginocchio proprio al fine sia di compensare le misure che sono più per così dire ridotte, sia di alleviare il dolore incentrato sulla colonna vertebrale, torsione pelvica in quanto il bacino tende infatti a subire una sorta di rotazione con l’intento di seguire spontaneamente il valgismo del ginocchio (le conseguenze sono chiaramente collegate tra di esse), pronazione del piede ovvero il movimento del piede verso l’interno nel momento in cui vieni poggiato sul piano.

La nostra affezionata cliente ha scelto una calzatura della Bioline, una delle linee presenti nei nostri punti vendita: loro sono le protagoniste del seguente montaggio, il video mostra infatti le fasi di creazione di un rialzo pari a 2,5 cm. La ragazza in questione infatti ha una scoliosi importante, con una dismetria pari a 3,70 cm. Consultandoci con i nostri validi tecnici ortopedici, abbiamo preso in considerazione la possibilità di aggiungere i centimetri in modo graduale, aumentando un po’ alla volta stagione dopo stagione, fino ad arrivare alla soglia completa, se necessario, così da concedere una sensazione di benessere dopo un lasso temporale molto vasto durante il quale tale dismetria è stata sottovalutata provocando forti mal di schiena e difetti posturali che hanno aggravato la situazione. Lo scopo è quello di prevenire un ulteriore peggioramento della struttura della colonna vertebrale, già di per sé ricurva. Nei nostri laboratori vengono creati rialzi su qualsiasi nostra calzatura, l’accuratezza dei nostri dipendenti viene ampiamente dimostrata dall’impercettibilità della differenza tra una scarpa e l’altra, un lavoro impeccabile che permette di vivere con più naturalezza questo imput esterno aggiuntivo che per alcuni potrebbe essere percepito come limitante, in particolare da un punto di vista estetico.

Gloria Med _ Fare Trama Insieme

Come ci prendiamo cura dei nostri clienti?

Nella cura dell’altro è indispensabile la presenza di una visione d’insieme più ampia, un occhio più attento da rivolgere all’essere umano, un pensiero verso il più impensabile dei dettagli che in realtà risulta essere la chiave di volta.
L’accortezza e la meticolosità non devono solo essere degli aggettivi collegati ad una prassi da adottare in ambito medico, ma devono anche concretizzarsi in caratteristiche basilari e capi saldi dei rapporti interpersonali così da tendere la mano verso l’altro elevandosi reciprocamente.
Ed è proprio questo il concetto che guida ed ispira “Fare Trama INSIEME”, titolo dell’incontro formativo tenutosi in data odierna presso la nostra sede, consolidando ancora una volta il nostro connubio con GLORIA, un’altra azienda Made In Italy.

INSIEME. Noi… in continuo aggiornamento… PER VOI!!!

Abbiamo pensato di racchiudere in un video i punti più salienti dell’incontro formativo “Fare Trama Insieme” proposto dall’azienda Gloria Med. Essa sposa i nostri stessi valori, proiettati verso il miglioramento della qualità della vita.
La distribuzione dei loro prodotti, quali calzature e tutori medicali, ci permette di creare un ventaglio piuttosto ampio basato sulla cosiddetta TERAPIA COMPRESSIVA.
Nell’esecuzione di tale terapia è fondamentale l’applicazione di una monitorata pressione esterna localizzata sulla superficie delle vene in modo tale da apportate una riduzione del diametro delle stesse garantendo una triplice funzionalità:
1) riduzione del gonfiore e monitoraggio preventivo
2) azione correttiva sul ritorno del flusso sanguigno
3) ottimizzazione in caso di insufficienza venosa e linfedema.