Valutazione Colonna Vertebrale con Spine 3D

VALUTAZIONE COLONNA VERTEBRALE SPINE 3D

Da oggi OTR ti offre la possibilità di effettuare una valutazione della colonna vertebrale con Spine3D by Sensor Medica, eccellenza tecnologica italiana nella progettazione e produzione di dispositivi di misurazione per l’analisi biomeccanica del corpo umano.

Hai mal di schiena persistente ma non vuoi esporti alle controindicazioni di una radiografia? Pensi di avere una scoliosi? 

La valutazione con Spine 3d consente una scansione tridimensionale della colonna vertebrale, grazie alla tecnologia LiDar (Light Detection and Ranging).

Non invasivo ed esente da radiazioni, consente di effettuare analisi posturali ripetute sullo stesso soggetto, senza alcuna controindicazione.

Spine 3D non sostituisce la normale diagnostica per immagini, ma è molto utile per gli esami di controllo o di follow-up o come primo esame per valutare se sia necessario sottoporsi a tecniche diagnostiche più invasive, come una radiografia, una Tac o una risonanza magnetica.

L’esame tramite Spine 3D può essere la risorsa ideale per monitorare il rischio di scoliosi nei bambini, per donne in gravidanza, che spesso sono soggette al mal di schiena, per sportivi e atleti che desiderano seguire con attenzione le fasi di recupero da un infortunio e in generale per le persone anziane colpite da osteoporosi oppure fragili che mal sopportano ad esempio la risonanza magnetica per la necessità di restare in posizione immobile e sdraiata per tempi piuttosto lunghi.

COME SI FA?

L’analisi viene eseguita facendo posizionare il paziente a 110 cm dalla telecamera inserita nella colonna di SPINE3D. L’acquisizione è molto rapida, (meno di 5 secondi) ed il paziente dovrà restare in posizione naturale con le braccia rilassate lungo i fianchi. È necessario che la schiena sia nuda e che sia visibile il solco intergluteo.

 I dati principali che il software offre sono:

  • Lunghezza, inclinazione e squilibrio della colonna lungo i piani coronale, sagittale e trasversale
  • Deviazione e rotazione vertebrale
  • Freccia cervicale e freccia lombare
  • Angolo e profondità lordosi e cifosi
  • Inclinazione e dislivello delle spalle e del bacino

Il sistema Spine3D è progettato per offrire una nuova esperienza nella diagnosi, e può rappresentare un’importante risorsa per chiunque si occupi di postura, riabilitazione e trattamento delle problematiche e delle alterazioni riguardanti la colonna vertebrale ed il piede.

 

Prenota il tuo esame con Spine 3D al nostro numero verde 800200290 o alla mail info@ottierre.it

 

Link Video Sensor Medica

https://youtu.be/dmkrdOrtAfY

 

Spine 3d Website

https://www.sensormedica.com/it/spine-3d/

 

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Tutore Afo a Doppia Spirale

Tutore afo a doppia spirale

Tutore Afo a doppia-spirale

Si tratta di un’ortesi di tipo dinamico, essa ha una composizione strutturale rigida alla tibiotarsica ed allineata ai metatarsi al fine di consentire maggiore fluidità, stabilità, sicurezza ed equilibrio nel corso della deambulazione.

Tali tutori di caviglia vengono definiti a “doppia spirale” per via della loro duplice funzionalità: è possibile infatti correggere e lavorare simultaneamente sul valgismo-varismo del calcagno e della pronosupinazione dell’avampiede garantendo un contenimento ottimale delle irregolarità in valgo pronazione o in varo supinazione dei piedi.

Cosa si intende per Valgismo e cosa si intende per Varismo del piede? Risultano essere due condizioni patologiche in qualche modo “opposte”: un occhio attento è in grado di captarle e definirle in maniera repentina, sebbene sia complicato dal momento che tende a manifestarsi in una forma molto lieve, sottovalutarle (in quanto “asintomatiche”) provocherebbe significativi scompensi posturali andando ad intaccare l’ossatura del piede e la struttura plantare dal momento che il peso corporeo andrebbe a frazionarsi sulle articolazioni.

In presenza di una normo-anatomia, il retro della gamba e il retropiede compongono un angolo di 5 gradi aperto verso l’esterno (denominato valgismo fisiologico). Il superamento o la riduzione dei gradi di tale angolo, provoca dei disturbi interconessi: Con il valgismo i piedi si avvicinano alla linea mediana del corpo e la pianta effettua una rotazione verso l’interno, con il varismo i piedi si allontanano dalla linea mediana del corpo e la pianta effettuerà un’eccessiva rotazione verso l’esterno. Si parlerà quindi di piede talo valgo pronato (l’asse del retropiede è spostato verso l’esterno rispetto all’asse della gamba) o di piede equino varo supinato rimanendo assoggettati al fastidio, al dolore, alla limitazione funzionale, alle anomalie della volta plantare, nonché eventuali infiammazioni (fascite plantare).

I tutori a doppia spirale vengono consigliati anche per il trattamento di diplegie (paralisi di una parte del corpo, in tal caso arti inferiori) e di emiplegie (condizione in cui uno dei due lati del corpo è paralizzato), sempre appartenente alla sfera delle paralisi cerebrali infantili.

Tali tutori vengono realizzati su misura, ottenendo la massima personalizzazione in relazione alle caratteristiche fisiche per l’appunto del paziente di riferimento. I materiali utilizzati nella creazione del tutore, consentano una lavorazione ottimale e una massima riuscita: flessibilità e resistenza devono essere i punti cardini per la manifattura e la composizione dell’ortesi. Le scarpe predisposte inoltre fungono da collante e da cornice per i tutori: esse, con rialzi e speronature riescono a favorire il giusto equilibrio contribuendo all’effetto dell’allineamento del bacino e aumentando stabilità e fermezza.

Tutore afo a doppia spirale
Tutore afo a doppia spirale

Fasi di creazione delle Calzature su Misura – Calzatura ultimata

Una volta cuciti i vari componenti dalla nostra abile sarta presente nei nostri laboratori, giungiamo alla parte conclusiva chiudendo quindi il ciclo ed arrivando alla creazione del prodotto finito.

Si parte dalla continuazione dell’unione, della rifinitura dei componenti, quindi tramezza, suola, guardolo, i vari strati del tacco in base alla personalizzazione richiesta e alla problematica sopraggiunta.

Più precisamente, la “tramezza” assume questa connotazione proprio per il posto in cui viene collocata dal nostro calzolaio ovvero tra la suola e la soletta, a livello di materiale è solitamente di pelle, ma in un certo senso modellabile al fine di garantire comodità ai nostri piedi.

La suola della scarpa, come di conoscenza comune, è la parte inferiore della scarpa, quella parte importantissima che sta a diretto contatto con la strada e funge da protezione per la pianta del piede.

Il guardolo invece costituisce una striscia di gomma oppure di cuoio all’interno della scarpa. Essa viene inserita tra la tomaia e la suola con lo scopo di rinforzo.

Nei nostri laboratori, il montaggio avviene in maniera manuale: i chiodi servono per garantire una certa tensione e pressione, così la colla applicata si asciuga e con il martello ci aiutiamo a spalmare, distendere al meglio la colla evitando eventuali “pieghe” sulla pelle della scarpa stessa.

Procedendo per gradi, avviene prima l’inchiodatura della tramezza, poi la pinzatura quindi il montaggio concreto della scarpa, che consente il naturale modellare della tomaia. In questo l’attrezzatura, dai chiodi in metallo alle tenaglie, gioca un ruolo fondamentale al fine di assecondare un certo dinamismo. che rispecchi quello della forma. 

Il martello viene utilizzato per applicare con più aderenza la tomaia e fissarla, apportando stabilità e solidità alla forma.

Il risultato finale è l’ottenimento di una calzatura unica, su misura, quindi personalizzata ed impossibile da riprodurre nuovamente allo stesso modo proprio perché fatta a mano, resistente nel tempo e sicuramente comoda.

Non ci resta che mostrare con grande orgoglio e immenso vanto le nostre calzature. Motivo di orgoglio e di vanto non solo per le considerevoli ore di lavorazione investite ma anche per la proficua abilità richiesta nella creazione delle calzature che ci porta ad essere inevitabilmente meticolosi: dall’assicurarsi della sintonia dei tacchi, alla garanzia di uguaglianza tra la scarpa destra e la sinistra, fattori talvolta messi in secondo piano o meglio dati per scontato.

La parte conclusiva è il finissaggio, che consiste nella rifinitura dei vari ritocchi da ultimare.

Fasi di creazione delle Calzature su Misura – Scarnitura e Giuntatura

Oggi vi porteremo con noi nella sezione cucito dei nostri laboratori, vi mostreremo le mani della nostra capace orlatrice, della nostra preparata sarta, alle prese con i processi che tecnicamente vengono definiti “scarnitura” e “giuntatura”, le fasi che susseguono quella dell’incisione e del taglio della pelle.

Far scorrere i bordi della tomaia nella nostra tradizionale smussatrice/scarnitrice, permette la loro “bisellatura” così da apportare una riduzione allo spessore degli stessi. Rendere la pelle (o altro materiale di cui si usufruisce per la composizione della tomaia e della fodera) più sottile è un processo essenziale in quanto in caso contrario l’eccessiva grandezza del cuoio potrebbe compromettere la comodità e la vestibilità della scarpa.

Tra l’altro è necessario considerare e vagliare ogni piccolo millimetro in quanto ogni parte deve essere della stessa dimensione, del medesimo spessore, per poi essere preparati al loro assemblaggio.

Lo sapevi che statisticamente il numero di procedimenti che vengono messi in atto per plasmare una scarpa è pari a circa 200 operazioni??
Un lavoro artigianale compiuto ad hoc, un lavoro composto da passaggi che talvolta hanno l’obbligo di ripetersi!!!
Chiaramente leggendo non si possono percepire in modo netto le ore ed ore di lavoro intervallati e dilatati nel corso di più giorni, non lasciatevi ingannare dai tagli nel video!!!

Per noi è estremamente soddisfacente raggiungere la consapevolezza che le scarpe su misura indossate dai nostri clienti siano frutto di considerevoli movimenti artigianali effettuati a più mani che vanno ad intrecciarsi abilmente tra loro, dalla scelta dei materiali, del tipo di pelli da adoperare alla rifinitura finale, e chi compie tali movimenti deve chiaramente metterci del suo.
Riflettevamo appunto sulle doti innate di ogni nostro dipendente: la meticolosità, l’attenzione, la precisione, la pazienza, l’accortezza volte ed affinate appunto per assicurare il prodotto finito ideale.

Fasi di creazione delle Calzature su Misura – Modello e Sviluppo

L’immensità delle nostre pareti: metaforicamente il nostro personale ponte Milvio.
Ci riferiamo ai muri della sede legale sita a Simeri Crichi e alle forme prese su misura e appese sugli stessi. Le forme sono i nostri lucchetti del ponte, come simbolo del grande valore e dell’unicità di ogni nostro paziente: dietro ogni lucchetto c’è una storia, dietro ogni forma una possibilità, un miglioramento della qualità della vita, un vostro sorriso ricevuto con cordialità.

Ma a cosa servono tutte queste forme? Vengono utilizzate per la creazione di scarpe su misura, un’operazione estremamente complessa, ma non per i nostri abili esperti del settore che, con occhio attento e mani preparate e salde, lavorano con molta cura e accortezza al servizio dei bisogni dei nostri clienti.

Esse rappresentano una parte concreta del raccolto seminato in tutti questi 40 anni di esperienza, un ricordo di tutte quelle persone a cui abbiamo realmente migliorato la qualità della vita, un retaggio di storie, imprevisti, problematiche di vario genere che voi avete scelto di condividere con noi e di accettare il nostro contributo, il nostro aiuto e noi non possiamo che esserne immensamente grati.

Da dove si parte precisamente? Sembrano esserci così tante fasi concatenate che dal di fuori viene difficile sbrogliare la matassa arrivando alla parte iniziale del gomitolo.
La procedura si scandisce nell’osservazione della forma in tutta la sua interezza, sembra banale e quasi ovvio come passaggio iniziale, ma serve sostanzialmente per visualizzare mentalmente in anticipo la struttura che avrà la scarpa coordinando le sue misure. Per poi procedere con la stesura del modello e del suo sviluppo.
Una figura professionale ibrida tra uno stilista che effettua lo schizzo, un modellista tecnico di calzature che riproduce il prototipo da comporre, un artigiano che produce il tutto interamente a mano, un calzolaio che si destreggia tra gli strumenti al fine di garantire una progettazione ottimale del modello finale.

Ogni piccolo tassello della scarpa, richiederà il materiale più consono: da quello usato per la parte interna che deve garantire una certa comodità dovendo poggiare il piede, alla pelle per l’involucro esterno, al tramezzo (che è una striscia di cuoio posta tra la suola interna e l’esterno).

Gli stessi componenti richiederanno necessariamente anche un accessorio diverso da utilizzare per la loro lavorazione: taglierini appositi, a coltellini di precisione, punteruolo da cucito…
Una volta stilato il progetto, il modello è pronto per essere riportato e realizzato!!! 

Come potete notare nel video, la seconda fase del processo di strutturazione dello scheletro di una calzatura è molto pratica: si tratta della traslazione del progetto dalla carta al materiale, lo sviluppo concreto quindi del modello per poi passare all’incisione dello stesso.
Successivamente quindi bisognerà tagliare l’intera composizione a mano assicurandosi che ogni pezzo corrisponda al modello, tenendo quest’ultimo come punto di riferimento e considerando alcuni centimetri da lasciare per favorire la parte che concerne la cucitura, altrimenti definita orlatura, che richiede meticolosità e pazienza (ne parleremo in seguito, quando tratteremo della seconda fase del processo di creazione della calzatura fatta su misura).
Le componenti della scarpa iniziano a definirsi in modo chiaro: la tomaia e la fodera.

La tomaia è la sezione superiore di una calzatura, si può dire che ricopre ed avvolge tutto il piede.
Il suo taglio richiede professionalità e meticolosità. I movimenti vengono effettuati in modo corretto da estimatori dei materiali utilizzati, da conoscitori del settore che portano con sé un bagaglio pieno di anni di esperienza. E noi ci ritroviamo ad abbracciare questa consapevolezza di avere dei laboratori popolati da persone professionali, fidate, precise, preparate, impeccabili.
È importante valutare ogni singolo dettaglio così da non rischiare di rovinare il materiale ed essere costretti in qualche modo a scartarlo e ripartire con il procedimento. Bisogna tenere in considerazione la sua “elasticità” e far sì che garantisca una sorta di “allungamento” o meglio flessibilità, per acconsentire il suo tirare plasmandolo su tutta la superficie ed allo stesso tempo il suo adattarsi perfettamente alle forme della scarpa che si sta creando.

La fodera è l’imbottitura, la parte interna.
Essa può essere più pesante per garantire una maggior intensità di calore, come difatti accade con le scarpe invernali, o più leggera e traspirabile, per quelle estive.
E’ situata sotto la tomaia, deve essere più impercettibile possibile a livello di spessore in modo da assicurare comodità al piede, dato che tra l’altro è l’unica parte che, per quanto possa essere “invisibile”, sta realmente a contatto con il nostro piede.
Generalmente è il plus che in qualche modo protegge la tomaia, nel senso che in assenza della fodera si potrebbe incorrere nella deformazione della tomaia stessa distorcendo la struttura della scarpa. Funge da sostegno.

…e non è chiaramente finita qui: presto un nuovo articolo sulle altri fasi!!!

Mano Mioelettrica Transcarpale

I bambini scrutano con i loro occhi sfumature e colori nuovi, esplorare il mondo, conoscere ogni sfaccettatura di esso con curiosità e domande è insito in loro.
Sistema di protesizzazione con mano mioelettrica Ottobock per bambini: per andare oltre la percezione dell’ambiente circoscritto consentendo la concretezza attraverso il tatto.

L’apparato locomotore umano ha alla base le nostre mani, un elemento imprescindibile dal momento che tra l’altro sono essenziali nello svolgere determinate nonché numerose funzioni costanti nella nostra quotidianità.

In seguito ad un’amputazione, molto spesso ci capita di ricevere delle domande frequenti, tra cui quella dell’ottenimento della certezza che l’apprendimento nell’utilizzo della mano protesica sia facile, immediato e pronto in modo tale da riuscire a mettere in porto numerose attività e movimenti per quanto possibile in modo naturale.

Questo è ciò che accade con un minimo di terapia (facilità, controllo, utilizzo in modo spontaneo) con la mano transcarpale, la quale è dotata di unità di comando DMC plus e, come si può notare nel video sovrastante, la forza e la velocità di presa sono controllate in modo naturale in base ai segnali muscolari che vengono compiuti di riflesso anche dall’altra mano. Le due funzioni si adeguano automaticamente al segnale mutato quando varia l’intensità del segnale muscolare.

La mano mioelettrica reagisce in modo istantaneo ed è anche dotata di un meccanismo di sicurezza esclusivo. Tale meccanismo garantisce una presa salda, nel caso per esempio di un oggetto, e viene allentata solo in seguito alla generazione di un segnale muscolare elevato così da evitare una caduta non voluta dell’oggetto.

Dismetria d’Arto Inferiore – Come risolvere?

In cosa consiste la DISMETRIA degli arti inferiori ed in che modo OTR Ortopedia può garantire la risoluzione della stessa? 

Ci troviamo di fronte ad una dismetria nel momento in cui la lunghezza delle gambe di una persona non è uguale, ma presenta una differenza in termini per l’appunto di centimetri. Mantenendoci su una linea molto generale, possiamo asserire che esistono due tipologie di dismetrie: quella apparente (in cui notiamo solo una sorta di rientranza/ritiro del muscolo) e quella reale e conclamata.

Per quanto concerne la dismetria reale, essa può essere scaturita sia da una questione congenita, derivante quindi da un fattore genetico, che solitamente si manifesta in tenera età e si risolve spontaneamente con la crescita e lo sviluppo, la differenza è così minimale che a livello di postura, salute e benessere non si riscontrano danni consistenti (sebbene sia comunque consigliato agire nell’immediato per un fattore preventivo, per cui talvolta risulta preferibile ricorrere a specifiche terapie o ortesi), quest’ultima tipologia viene anche detta eterotomia, sia da una conseguenza ad un’asimmetria lombare, o ancora corrisponde ad un lascito consequenziale ad un intervento al femore, come nel caso della nostra paziente.

Cosa implica in termini di postura e di dolenza diagnosticare una dismetria? Come figura nell’immagine presente alla vostra destra, le conseguenze con le quali fare i conti sono principalmente la presenza di una spalla tenuta più bassa dal lato in cui la gamba è più lunga, valgismo del ginocchio proprio al fine sia di compensare le misure che sono più per così dire ridotte, sia di alleviare il dolore incentrato sulla colonna vertebrale, torsione pelvica in quanto il bacino tende infatti a subire una sorta di rotazione con l’intento di seguire spontaneamente il valgismo del ginocchio (le conseguenze sono chiaramente collegate tra di esse), pronazione del piede ovvero il movimento del piede verso l’interno nel momento in cui vieni poggiato sul piano.

La nostra affezionata cliente ha scelto una calzatura della Bioline, una delle linee presenti nei nostri punti vendita: loro sono le protagoniste del seguente montaggio, il video mostra infatti le fasi di creazione di un rialzo pari a 2,5 cm. La ragazza in questione infatti ha una scoliosi importante, con una dismetria pari a 3,70 cm. Consultandoci con i nostri validi tecnici ortopedici, abbiamo preso in considerazione la possibilità di aggiungere i centimetri in modo graduale, aumentando un po’ alla volta stagione dopo stagione, fino ad arrivare alla soglia completa, se necessario, così da concedere una sensazione di benessere dopo un lasso temporale molto vasto durante il quale tale dismetria è stata sottovalutata provocando forti mal di schiena e difetti posturali che hanno aggravato la situazione. Lo scopo è quello di prevenire un ulteriore peggioramento della struttura della colonna vertebrale, già di per sé ricurva. Nei nostri laboratori vengono creati rialzi su qualsiasi nostra calzatura, l’accuratezza dei nostri dipendenti viene ampiamente dimostrata dall’impercettibilità della differenza tra una scarpa e l’altra, un lavoro impeccabile che permette di vivere con più naturalezza questo imput esterno aggiuntivo che per alcuni potrebbe essere percepito come limitante, in particolare da un punto di vista estetico.

Processo di Laminazione – Protesi Arto Inferiore

Processo di laminazione invaso protesi di arto inferiore

Ci troviamo nei nostri laboratori, in cui ogni strumento ed ogni materiale vengono destreggiati e maneggiati con estrema cura e professionalità. Non si tratta solo di un lavoro di squadra, ma anche di una miscela di oggetti che permettono la composizione di un altro oggetto ancora che si incarna quindi nel prodotto finito.
Metaforicamente quindi persino i nostri materiali effettuano un lavoro di intreccio di intenti come se appartenessero ad un team in modo consapevole!!!

Il nostro abile ed esperto tecnico Francesco prepara la resina “vinilestere”, utile per il processo di laminazione.
Questo tipo di resina ha proprietà leggermente diverse rispetto sia alla resina classica acrilica alla quale siamo comunemente abituati sia a quella epossidica, che solitamente se non mescolata bene rilascia delle bolle d’aria.
La resina vinilestere infatti riesce a assicurare una connessione migliore con le fibre di carbonio e in questo modo viene garantita una maggiore rigidità nonostante lo spessore ridotto al minimo dei laminati essendoci la possibilità di inserire poche stratificazioni.

Vi siete mai chiesti cosa c’è dietro la creazione di un prodotto finito?? 
La resina diventa protagonista ed elemento essenziale nella conduzione del processo di laminazione dell’invasatura della protesi di arto inferiore.

Il nostro tecnico ortopedico effettua questa fase di lavorazione con lo scopo di rinforzare l’area d’appoggio sottorotuleo, più precisamente nel video sottostante vi mostriamo come, dopo aver versato la resina, sia utile e cruciale chiudere l’estremità del sacco e distribuire la resina stessa in modo uniforme attraverso movimenti ben mirati effettuati con l’aiuto di una cordicina oppure di un piccolissimo tubo di gomma al fine di scongiurare la presenza di eventuali bolle d’aria che si vanno a formare in corso d’opera.
Quello che sembra un piccolo dettaglio, risulta invece essere un elemento estremamente basilare.

Tutore Afo Botter

Tutore Afo Botter

Con la supervisione di Luigi Ieraldi – Tecnico Ortopedico.

Il piccolo Alessandro è il nostro primo paziente a cui abbiamo realizzato il tutore Afo Botter.
Non sapevamo come sarebbe andata ma, visti i risultati ottenuti, possiamo affermare che Alessandro rappresenta un successo tant’è che il dottore ha preso la decisione di rinnovare, vista la crescita, la stessa tipologia di tutore.
Rispetto alla volta precedente, la rilevazione delle misure non è stata effettuata mediante il classico metodo del calco in gesso bensì usufruendo dell’innovativo lettore scanner con l’aiuto del supporto trasparente.

Sala Esame Baropodometrico
Supporto trasparente e Scanner

I nostri esperti tecnici ortopedici utilizzano questi strumenti per la scansione dell’arto inferiore.
Esaminiamo le parti in modo più dettagliato:
– supporto trasparente sul quale si poggia l’arto, il tutto risulta assolutamente indolore, nonché molto pratico ed immediato, del tutto non invasiva, la sua funzionalità è quella di consentire il raccoglimento di forma e dati di quel determinato segmento del corpo;
– schermo raffigurante il progetto che permette di visualizzare i movimenti da effettuare per una corretta progettazione;
– software collegato allo schermo che garantisce la realizzazione del modello positivo scansionato in precedenza per poi passare alla termoformatura.
Da sempre usufruiamo di questa metodologia per avere una prima valutazione circa la condizione degli arti inferiori dei pazienti in esame o anche per controlli periodici che possano in qualche modo comunicarci una sorta di miglioramento della diagnosi degli stessi così da avere la possibilità di offrire nuove opportunità terapeutiche.

Il tutore Afo Botter è costruito su misura e costituisce un’ortesi gamba – piede dinamica applicata per la restituzione di energia e realizzata in fibra di carbonio: facilmente indossabile, può essere inserita nelle classiche calzature, conservando  flessibilità e resistenza sotto carico e sforzo nonché la stessa modalità di passo.

E’ stato appositamente creato per garantire un maggior controllo del piede, dell’articolazione tibio-tarsica e del ginocchio.

Viene prescritto per patologie neurologiche sia congenite che acquisite, è formata da una scarpetta di contenzione al piede con una base calibrata in relazione al tacco e un avampiede con la punta verso l’alto.

Sul tallone si nota una balestra formata da fibre di carbonio e fibre aramidiche, inserite una sopra l’altra. Proprio queste fibre e il loro connubio garantiscono resistenza, elasticità e risposta dinamica.

Tutore afo botter misure
Tutore afo botter